Parrocchia "San Giuseppe"
Cenni storici
     Subito dopo la nascita del quartiere Piano Casa e l'aumento della sua popolazione, si avvertì l'urgenza di una chiesa e così le Autorità Religiose ottennero un terreno, che il Comune aveva acquistato dalla contessa Opipari, e affidarono il progetto all'architetto Franco Domestico di Catanzaro. La prima pietra fu posta con cerimonia pubblica alla fine del settembre del 1960 e la costruzione iniziò subito grazie al contributo dello Stato. Difficoltà di vario genere, in particolar modo quelle derivanti dalla conformazione del terreno, ritardarono di molto l'esecuzione del lavori, così che chiesa e casa canonica furono consegnate al rustico nel gennaio del 1968.
    
La Parrocchia fu affidata ai Padri Passionisti ai quali S.E. l'Arcivescovo Mons. Armando Fares, chiese di iniziare il loro ministero il 19 marzo dello stesso anno. I primi giorni furono estremamente duri; la chiesa era priva di tutto infatti si presentava con le mura rustiche, senza impianto elettrico, senza arredi di qualunque genere e la casa canonica era priva delle più elementari comodità. Queste difficoltà furono attenuate dalla generosità degli abitanti di Piano Casa e dei rioni vicini che provvidero a fornire al parroco, Padre Bonaventura Perrone, le cose più indispensabili.
     Nonostante queste difficoltà, spinto dall'entusiasmo della popolazione, il P.Bonaventura organizzò appunto la prima Festa di San Giuseppe in occasione dell'apertura ufficiale della chiesa, eretta con bolla del 19 marzo 1968.
     Dopo le celebrazioni legate al periodo pasquale il parroco, con l'aiuto di giovani volenterosi, provvide alla realizzazione dell'impianto elettrico e idraulico della canonica e alla pitturazione dei locali della stessa. Grazie alle offerte raccolte dai fedeli fece, inoltre, pavimentare la chiesa e acquistò qualche modesto arredo.
    
Negli anni seguenti P.Bonaventura fu affiancato prima e sostituito poi da altri padri passionisti che si sono succeduti come P.Ignazio Del Vecchio, P.Ireneo Materdomini, P.Alfonso Tarantino. Oltre alle attività proprie del loro ministero i padri si impegnarono in diverse iniziative a vantaggio del quartiere. Tra queste segnaliamo il Cineforum, la formazione di un complesso strumentale e vocale che animava la messa, la colonia estiva che consisteva nell'organizzare il trasferimento dei bambini della comunità in autobus fino a Roccelletta per trascorrere qualche ora al mare.
     Nel 1970 la chiesa si arricchì della magnifica statua in legno di San Giuseppe, opera di una ditta di Ortisei e offerta dalla generosità del sig. Francesco Cirillo e della statua della Madonna Immacolata, realizzata dal prof. Pietro Guida di Manduria, acquistata utilizzando le modeste offerte raccolte allo scopo e che fu scoperta e benedetta la notte di Natale.
     Intanto maturò anche l'idea di sistemare il Presbiterio così, su indicazione di S.E. l'Arcivescovo, fu affidato il progetto al prof. Ugo Mazzei da Pietrasanta (Lucca). Per reperire i fondi necessari S.E. l'Arcivescovo assicurò il suo sostegno per ottenere un finanziamento pubblico e il prof. Mazzei, da parte sua, si dichiarò disponibile ad una lunga dilazione del pagamento. Basandosi su queste premesse, e grazie anche ad un generoso contributo dei fedeli, si diede il via all'esecuzione del progetto.

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